30 aprile 2009

PIPPO BAUDO IS A PUNK ROCKER, IL NONGIOVANE NO

Dal punk oltraggioso dei Sex Pistols alla vita "spericolata" di Amy Winehouse e Pete Doherty, dai "satanici" Ozzy Osbourne e Marilyn Manson all'immancabile Britney Spears...
Ogni epoca ha i suoi scandali e, si sa, molto spesso il talento e la popolarità si accompagnano a vizi e provocazioni...


E 'sti cazzi.
Lunedì 27 Aprile alle 21 su MTV, colui che viene comunemente chiamato Nongiovane ma che in realtà si chiama Francesco Cielle ha magistralmente condotto MTV THE MOST: SHOCKING SCANDALS, ed è stata subito lotta contro la sonnolenza che cercava di impossessarsi di ogni singolo spettatore comodamente seduto in poltrona a tentare di seguire la puntata. Francesco Maria Cielle è talmente sopravvalutato che ha pure recitato in un film pomposamente chiamato Generazione 1000 Euro (proprio lui, che di euro al mese ne prenderà almeno 5 o 6 mila alla faccia di tutti i precari che hanno più talento di lui...), e anche nel programma di lunedì scorso non si è smentito: tranne alcune lodevoli eccezioni, sembrava di rivivere cinquant'anni di governo democristiano in Italia, con tutti i pro e i contro del caso.
In poche parole, in confronto ad un programma del genere – il cui fine era di presentare ironicamente una carrellata di scandali e/o personaggi scandalosi legati al mondo della musica, magari turbando un pochino le menti dei giovani spettatori/futuri elettori del Popolo della Libertà – vedendo Morgan ospite a Domenica In sembrava di vedere un redivivo GG Allin che delizia le famiglie italiane con una delle sue finissime performances, magari accompagnato da un adeguato sottofondo del calibro di Sei forte papà - Gianni Morandi, 1976 circa.



Morgan è il personaggio definitivo, non si scappa. Nessuno oggi a livello mainstream fa cose del genere, nessuno è ancora arrivato ad un tale livello di delirio di onnipotenza. Nessuno si può permettere di prendere per il culo Pippo Baudo di fronte a milioni di ascoltatori. Nessuno si può permettere di menzionare il fatto una decina d'anni fa Andrea Pezzi su Mtv lo spacciava per una sorta di profeta generazionale, lo stesso Andrea Pezzi che lanciò pure Francesco Maria Cielle a.k.a il Nongio ma in quel caso commise un errore imperdonabile, di cui ancora ne stiamo pagando le conseguenze.

IO CE L'HO PROFUMATO

«Noi vogliamo rinnovare la nostra classe politica con persone che siano colte, preparate e che garantiscano la loro presenza a tutte le votazioni. E che magari non siano maleodoranti e malvestite come certi personaggi che circolano nelle aule parlamentari da parte di certi partiti».

C'È PISTA PER TE

Uno dei filmati più disbanded di sempre: Giulia Michelini ospite a Chiambretti Night.

Ufficialmente la più grande figura di merda che sia mai stata fatta da un essere umano in diretta tv. Fa perfino tenerezza.

27 aprile 2009

ERASE AND REWIND



Ho passato dodici lunghi anni della mia vita a prendere per il culo Morgan ma ora devo ricredermi. Mi cospargo il capo di cenere di fronte alla grandezza del personaggio, al suo enorme spessore culturale, alla sua carica dissacratoria ed al suo essere fuori dalle righe pur essendo un ingranaggio del sistema.
Cancelliamo tutto e ricominciamo da capo. L'ho sempre ritenuto un grande, non l'ho mai preso per i fondelli. L'ho sempre ritenuto il profeta di una generazione che c'è - eccome se c'è - e vince tutte le battaglie senza nemmeno bisogno di combattere troppo. Morgan è il mio idolo.

Un filmato assolutamente psichedelico per qualità delle immagini e tematiche trattate, Morgan è palesemente strafatto e regala al pubblico a casa, al pubblico in studio e al pubblico comodamente in piedi a Piazza San Babila uno show indimenticabile. Carlo Pastore è imbarazzato e non sa più che pesci pigliare, Morgan lo sta mettendo alla berlina ed incidentalmente sta presentando un disco dalla copertina di una bruttezza inenarrabile.
Attimi di tv che entreranno nella storia e verranno tramandati ai posteri.
Lo ribadisco: Morgan è il mio idolo.

IL CERVELLO È UN'ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA

Il dato di fatto è che i Julie’s Haircut valgono gruppi ben più celebrati come i Fujiya & Miyagi e Tarwater, solo che sono italiani e se li filano in pochi. I Julie’s Haircut sono un grande gruppo che meriterebbe ben più vaste platee, gente che è in giro dal 1994 ed anno dopo anno, album dopo album, concerto dopo conceto si è evoluta fino a raggiungere un proprio suono, un peculiarissimo krautrock che se lo ascolti con la doverosa attenzione ti sembra di essere a Colonia nel 1974 mentre fantastichi riguardo ad un genere musicale chiamato shoegaze che sarebbe arrivato almeno un decennio più tardi - ma tu giustamente ancora non non lo sai ed allora fantastichi.

(e lo scrivi su Indie For Bunnies)

IL MAGO DI SEGRATE

Ormai è ufficiale: l'emergenza febbre suina arriverà in Italia tra il 22 e il 26 maggio, due settimane prima delle elezioni europee. A portarla sarà sicuramente un romeno o un albanese (un rom no perché i rom vincono il Grande Fratello) ma il Nostro Fantastico Governo illuminerà come al solito la vita del popolo italiano e riuscirà ancora una volta a far trionfare il bene.

26 aprile 2009

PER UNA DIETA SANA È NECESSARIO INIZIARE LA GIORNATA CON UNA ADEGUATA COLAZIONE

<a href="http://www.joost.com/135u05u/t/J-AX-Irene-Viboras-Tre-Paperelle-videoclip">J.AX & Irene Viboras - Tre Paperelle (videoclip)</a>

Domenica mattina.
Fare una colazione partigiana con caffelatte e pane, accendere la tv, controllare le notizie.
Incazzarsi per la passerella elettorale di Nonno Silvio alle celebrazioni del 25 aprile, rendersi conto che ormai è finita e dunque cambiare canale, in cerca di emozioni forti in grado di farti riavere dallo shock emotivo.
Imbattersi su Mtv nel nuovo video di J Ax, Tre paperelle (pronunciato con la e più aperta possibile), e rendersi conto che c'è chi è messo peggio. Vederlo è stata un'esperienza ai limiti del paranormale.
J Ax prova ancora una volta a fare il giovane, ma non è credibile. Porta il cappello per nascondere che sta perdendo i capelli, suona roba che era molto in voga tra i giovani dieci/quindici anni fa (e cioè quando era giovane lui) e per farlo si fa accompagnare dal cantante/chitarrista degli Styles e da tale Irene Viboras, una pseudo Suicide Girl buona giusto per uno speciale sulle nuove tendenze giovanili a cura di Cosmopolitan.
Il bollitissimo J Ax fa quasi pietà. Più che fallito è finito, ma magari non se ne rende nemmeno conto. Non si capisce se ci sia o ci faccia, se ci creda o se stia semplicemente cercando di spillare gli ultimi denari con grande sprezzo del ridicolo. Dopo Così Com'è non ne ha più azzeccata una, ed anche questo semi-plagio di Celebrity Skin delle Hole non fa che confermare il suo personale trend negativo. Roba del genere non ha un senso, vorrebbe essere ribelle ma è solo ribellione a buon mercato, fatta su misura per stare negli scaffali dei supermercati.
Urge pensione, o quanto meno un buen ritiro che gli permetta di chiarirsi le idee per non infangare ulteriormente il suo glorioso passato.

DIMENTICANZE

Nella foga di buttar giù una classifica decente ho tralasciato la fondamentale Pump Up The Jam dei Technotronic. Tutto cominciò con questa e con una cassettina di Appetite For Destruction dei Guns N' Roses, registrata direttamente dal vinile con la copertina originale censurata dal P.M.R.C. in persona. Tutto cominciò e per fortuna deve ancora finire.

A questo punto non posso far altro che omaggiare i Technotronic pubblicando il video di Pump Up The Jam, e che giustizia sia fatta.

23 aprile 2009

25 ESSENTIAL DANCE ANTHEMS

NME ci ha provato, Onan ha passato la palla riportando ciò che NME ha pubblicato ed io non ho resistito ed ho buttato giù una mia classifica. 25 inni 25, roba che è già Storia ed accompagna i miei spostamenti in macchina casa-lavoro/lavoro-casa e li rende meno interminabili. Io lavoro in miniera, è dura portare a casa la pagnotta.
Pubblico anche le compilation che ascolto in autoradio, la mia svolta autoreferenziale è ormai completa.

1. Crystal Waters – Gipsy Woman
2. Underworld – Born Slippy
3. Stardust – Music Sounds Better With You
4. Daft Punk – One More Time
5. Moloko – Sing It Back
6. Alcazar – Criyin' At The Discoteque
7. Chemical Brothers – Hey Boy Hey Girl
8. Everything But The Girl – Missing (Todd Terry RMX)
9. Whirlpool Productions – From: Disco To: Disco
10. Ultra Nate – Free
11. David Morales – Needin' U
12. The Tamperer Feat. Maya – Feel It
13. Phuture – Acid Tracks
14. Frankie Knuckles – Your Love
15. Fingers Inc. - Can You Feel It
16. Billie Ray Martin – Your Loving Arms
17. Cornershop – Brimful Of Asha (Fatboy Slim RMX)
18. Tori Amos – Professional Widow (Armand Van Helden RMX)
19. The Prodigy – No Good
20. Robert Miles – Children
21. Eiffel 65 – Blue
22. Tiga & Zyntherius – Sunglasses At Night
23. Black Box – Ride On Time
24. Inner City – Good Life
25. Zombie Nation – Kernkraft 400

22 aprile 2009

L'USIGNOLO DELLA VAL BREMBANA


La notizia era nell'aria da tempo e viste le sue ultime uscite un po' tutti si aspettavano che prima o poi nel suo corpo si sarebbe verificata la metamorfosi definitiva, ma quando la tv inglese ha mostrato le immagini di Roberto Calderoli che si esibiva ad un importante concorso canoro il mondo si è fermato. L'intero globo terrestre per esprimere il suo stupore ha detto “Gulp!”, e nulla da allora è stato più come prima.
Il suo corpo che cambia nella forma e nel colore, è in trasformazione e cambia e cambia e cambia, ma è bastato un po' di coraggio e Calderoli da fine giurista nonché uomo politico titolare di una ottima riforma elettorale che permette ai partiti (e solo a questi) di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento si è trasformato in una cantante dalla voce da usignolo. Neanche il più ottimista si aspettava che Calderoli si sarebbe spinto a tanto, ma probabilmente grazie ad una provvidenziale overdose di grappa e polenta taragna è riuscito a vincere ogni forma di timore reverenziale e diventare ciò che in cuor suo ha sempre desiderato essere: una superstar dall'aspetto da strega dotata di una voce di velluto.
Il posto da Ministro della Semplificazione Mentale è purtroppo ancora vacante (ma già si vocifera un probabile ingresso di Jerry Calà nella squadra di governo, e sarebbe l'ennesimo pezzo da novanta per un governo che non sta sbagliando un colpo e sta rendendo di nuovo grande il nostro paese dopo sessant'anni di dittatura comunista), però l'Italia ha guadagnato un'altra cantante di cui andare fiera agli occhi del resto del mondo. Dunque, dopo Toto Cutugno, Gianluca Grignani, Gigi D'Alessio e Mariano Apicella ora è il turno del padanissimo Calderoli che, sfidando i pregiudizi tipici del popolo del nord più interessato ai Suv che alle diversità di identità delle persone, ha coronato il suo sogno ed ora può godersi il meritato successo.

C'è solo da essere fieri di uno come Calderoli, altrochè.

19 aprile 2009

E CHE IL RITORNO SIA IL PIÙ NERO POSSIBILE

Un sabato sera da giovani d'oggi con partenza anticipatissima per evitare il traffico bolognese e trovare facile parcheggio, salvo poi essere costretti aspettare fuori perché i cancelli del Locomotiv non erano ancora aperti.

Un'attesa spasmodica durante la quale ho fatto di tutto, dal recarmi nei bagni del Locomotiv per testare il Microtouch Magic acquistato poco prima all'Autogrill fino al dilapidare una cospicua somma di denaro ai videopoker installati di recente nel locale bolognese. Per vincere la noia/la sonnolenza che avanza si fa questo ed altro.

Un ganzissimo dj set iniziale a cura dei Billy Bogus, due tizi vestiti l'uno da prete strafatto di mescalina l'altro da vero zar opportunamente pellicciato che non mi hanno fatto rimpiangere di essermi perso la serata remember Il Gatto e la Volpe - che a dire il vero non è più il '94 e non avrebbe avuto tantissimo senso andarci perché anche se al remember c'era Luca Morris mancavano Skauch e Pagano, e dunque meglio il Locomotiv (anche se Il Gatto e la Volpe ormai è Storia).

E poi i Poni Hoax. Roba che batte ai punti i Rapture e tanti altri gruppi di grido, un riuscitissimo incontro/scontro tra avanguardia e pop, new wave e dance, rock ed elettronica, alcool e nicotina. Il cantante Nicolas Ker esteticamente è un incontro/scontro tra Serge Gainsbourg e Carlo Verdone, ed in un'ora e mezzo ha fumato qualcosa come quindici sigarette e bevuto qualcosa come quattro lattine di birra da 66 cl (praticamente, è una versione post-punk di Lemmy dei Motorhead) ma ha guidato questa favolosa band fatta di chitarra, batteria, synth e synth che fa le veci del basso in un concerto di quelli che ti ricorderai a lungo. Nonostante un fumo che sembrava di essere al Covo (o forse proprio grazie a questo), la performance dei Poni Hoax è stata stilisticamente perfetta, con un finale da antologia: prima il pubblico è stato chiamato a ballare sul palco e sembrava di stare in una puntata di Non è la Rai, poi il batterista ha cantato una canzone in un idioma a me sconosciuto che probabilmente era hopelandic.
Sono basito, ma spero proprio che dopo il concerto nei camerini dei Poni Hoax si siano vissuti attimi degni più di Gianni Boncompagni che dei Sigur Ros.

E poi si sono accese le luci, è calato il sipario e la mia Ritmo mi ha riportato a casa, ebbro di soddisfazione.

18 aprile 2009

TENETEVI I COLDPLAY

I Doves han tirato fuori l'ennesimo disco della madonna. In silenzio, sempre sottovoce, un modo per capire, per capirsi e forse anche per capirci, quando un giorno vista l'ora è appena finito e un nuovo giorno è appena iniziato, un disco che di nome fa Kingdom of Rust ed è roba che quei democristiani dei Coldplay nemmeno si sognano, impegnati come sono a plagiare a destra e a manca perché hanno da tempo finito la benza.
In definitiva: i Doves esistono da un tot ed han fatto quattro dischi magnifici, ma nessuno ancora se li fila (tranne pochi intimi). E tutto questo perché una volta si chiamavano Sub Sub e facevano dance assai ganza, roba che in Italia non ha attecchito ma che nel Regno Unito fece furore. La dance viene purtroppo considerata musica di serie B ed ecco che i Doves, che più o meno nascono e crescono (anche) grazie a quell'humus, sono ingiustamente ghettizzati. Fine della storia.
Che poi i Doves siano esteticamente inguardabili e non possano nemmeno lontanamente sembrare delle popstar di massa è tutto un altro discorso.



1964: ALLARME A NEW YORK ARRIVANO I BEATLES

Il parrucchino del mago Silvan fa una innocente (ed impercettibile) battuta su Silvio Berlusconi a Domenica In ed in studio scatta il panico. Si vivono attimi di vera tensione ma la conduttrice Lorena Bianchetti con una provvidenziale marchetta sistema subito le cose.
Un capolavoro di sublime lecchinaggio, un'autoumiliazione degna del miglior Emilio Fede per una conduttrice che ha fatto la gavetta presentando programmi religiosi targati CEI ma che ora è arrivata e non vuole di certo rischiare di perdere il posto per colpa di Silvan.
Ridateci Craxi, la Dc ed il Pentapartito tutto. Almeno allora si poteva scherzare in tv (quasi) liberamente.
(via Anelli di Fumo)

16 aprile 2009

IL MANUALE DELLE GIOVANI MARMOTTE (ovvero, come recitare bene la parte del bravo blogger)

Ho preso una decisione: basta deridere Rockit. Rockit è un sito musicale che sa il fatto suo, e non si sa mai che dicendo questo non mi guadagni anche io l'onore di un'intervista a Pronti al Peggio, una delle poche cose davvero innovative uscite in rete in Italia ultimamente. Rockit deve essere solo onorato, mi pento e mi dolgo di essere andato giù troppo pesante con questo sito ed il suo fondatore. Mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa.
E basta deridere Morgan, che è uno dei pochi personaggi televisivi che dicono cose sensate ed intelligenti. Morgan ne sa, ha sempre nascosto tutto dietro ad una insopportabile boria pseudo-intellettuale che me lo rendeva indigesto, ma ora è cresciuto ed è diventato un provocatore di quelli che piacciono a me. Visto assieme alla Ventura, a Dj Francesco e alla Maionchi fa addirittura la figura del genio situazionista. Bene, bravo, bis.
E rimanendo in tema di bravo e di Bravo, inizia dunque per me la fase del bravo blogger, una fase estremamente autoreferenziale fatta di marchette, annunci di presenze ai più disparati concerti, ostentazione di ascolti di nicchia, ostentazione di letture di nicchia, finzione che diventa realtà, amici degli amici che diventano realtà, lingue felpate, miraggi. È tutto vero, e bisogna pure provare una punta d'invidia per il sottoscritto. Personalmente io mi invidio, e parecchio.
Ma andiamo subito al dunque. Concerti e musica di nicchia, libro e moschetto, fascista perfetto. L'ideale per l'estate ormai alle porte assieme al suo vento d'estate.

A fine maggio/inizio giugno, più o meno 30-31-1, una tre giorni di fuoco. Il 30 Matmos al Locomotiv, ed a quanto pare bisogna esserci anche se i bei tempi per i Matmos sono ormai andati. Il 31 maggio, invece tre concerti tre e c'è solo l'imbarazzo della scelta: Yo La Tengo alla Sala Estense a Ferrara per una gustosa anteprima di Ferrara Sotto le Stelle, The Pains Of Being Pure At Heart all'immarcescibile Hana-Bi di Marina di Ravenna ed Akron/Family al Locomotiv a Bologna. Affittasi ubiquità? No, uno e trino come vuole la tradizione religiosa italiana. L'imperativo diventa quindi essere a tutti e tre i concerti, o almeno annunciare di essere a tutti e tre i concerti così poi la gente ci crede sul serio e mi crede dotato di superpoteri. Il Primo giugno, invece, la tradizione religiosa italiana si inchina di fronte ai Sunn 0))) che suonano al Locomotiv (o a Cesenatico? Non si capisce se lo abbiano spostato o no, ma il concerto resta sempre un concerto da vedere) ed io che ho il dono dell'ubiquità sarò lì ma anche all'Hana-Bi a risentirmi gli Akron-Family. Succede anche nelle migliori famiglie.

Capitolo Ferrara Sotto Le Stelle, la Glasto italiana. L'evento rock definitivo dell'estate 2009 sarà sicuramente Tv On The Radio+Animal Collective il 21 luglio (roba da non crederci, roba da non dormire per l'emozione nelle notti del 18, 19 e 20 luglio, sicuramente l'evento più importante nella storia di Ferrara dopo il comizio elettorale di Giuliano Ferrara svoltosi all'Hotel Ferrara un anno fa), però ci saranno anche i Bloc Party il 15 luglio (per ridere insieme ancora una volta sulle note di quel capolavoro di comicità involontaria che risponde al nome di Intimacy) ed, andando a ritroso, Paolo Conte il 27 giugno (per far contento mio padre, suo grande fan) e gli Editors il 26 giugno (per toccare con mano un gruppo che suona come un clone degli Interpol ma almeno ha un'anima e non si limita ad eseguire il compitino senza metterci neanche un briciolo di cuore). Le informazioni al momento sono queste, se di sgamo me ne giungeranno altre le terrò per me e le divulgherò solo quando saranno di pubblico dominio.

Perché a rivelare troppo si corre il rischio di bruciarsi, ed ogni bravo blogger che si rispetti deve essere autoreferenziale ma non lasciar trapelare troppi particolari personali.

IL VENTENNIO

A quanto pare, Blob compie vent'anni. Il siero che inoculava il già visto, il mostro che rimandava il nostro quotidiano. Imbastarditi, deformati, in fondo simili a noi stessi. La cifra della cattiveria che non si limitava a sfiorare il potere. Lo colpiva, ogni sera, in una striscia all’apparenza innocua irradiata da Rai Tre. Era il 17 aprile del 1989, e vent'anni dopo sta ancora lì, una certezza da vedere ogni sera ad orario pasti, una certezza che ora come allora colpisce il potere.
Presto il potere lo chiuderà perché fa pensare troppo, però intanto Blob compie vent'anni ed è doveroso fargli gli auguri. Milioni di ore di registrazione, migliaia di puntate, qualche scandalo, un’infinità di riflessioni e la dimostrazione che un piano isolato non ha nessun senso, ma lo prende da ciò che lo segue e lo precede. Lo studiano nelle università, si chiama effetto Kuleshov. Da noi, semplicemente, Blob.
Il sito de L'Unità (che, da non crederci, ospita addirittura un banner con quel fascistone di Pino Insegno) non permette di inserire nel blog il filmato della prima puntata di quell'aprile '89, ed allora io per ripicca scrivo un post copiaeincollando a caso brandelli di un articolo relativo a Blob apparso su tale sito e mi limito a postare il filmato della puntata del 14 aprile 2008, la sera in cui sono usciti i risultati delle ultime elezioni politiche – una delle puntate più geniali di sempre, satira sbattuta in faccia ad una classe politica arrogante e prepotente.
Buon compleanno.

15 aprile 2009

LA REPUBBLICA DELLE BANANE

Un paese dove il Governo ha paura di una vignetta è un paese ridicolo.
Un paese dove l'opposizione ha paura di una vignetta è un paese ridicolo.
Un paese dove la politica controlla la tv pubblica è un paese ridicolo.
Un paese dove la politica censura una vignetta è un paese ridicolo.
Un paese dove si teme che la gente possa pensare grazie ad una vignetta è un paese ridicolo.
Solidarietà a Vauro, un genio ingiustamente bannato dalla Rai.

13 aprile 2009

RINUNCIARE ALLA ROBA, FASE 1: PREPARAZIONE. PER QUESTA COSA TI SERVE: UNA STANZA DA CUI NON PUOI USCIRE, MUSICA DISTENSIVA, ecc. ecc.

È Pasqua e siamo tutti più buoni, ed è più buono anche il cioccolato dell'uovo che ho comprato al discount per celebrare l'importante ricorrenza. Un uovo da quattro soldi fatto di cioccolato di ancor minore valore, che però al suo interno celava un'inaspettata quanto gradita sorpresa: Primary Colours, il nuovo album degli Horrors che uscirà a maggio. Quando l'ho aperto non ci credevo, era dai tempi delle Tartallegre negli ovetti Kinder che non trovavo una sorpresa così bella.

Mi sto ancora chiedendo il perché ed anche il percome, la Guardia di Finanza e Roberto Saviano sono già stati allertati per capire il motivo di questo strano fenomeno però intanto resta il fatto che il nuovo Horrors è un capolavoro, molto molto molto più bello del loro fantastico debut album Strange House. Già, Primary Colours non c'entra un cazzo con Strange House, sembra suonato da un altro gruppo che non sono i vecchi Horrors ma in ordine di apparizione: i Neu!, i My Bloody Valentine, i Jesus & Mary Chain, la gnugna, i Cure, i Joy Division, lo spirito-guida di Julian Cope, la fine del tunnel, il metadone, la ricaduta e si ricomincia da capo, dai Neu! e poi a seguire i My Bloody Valentine, i Jesus & Mary Chain, la gnugna, i Cure, i Joy Division, lo spirito-guida di Julian Cope, la fine del tunnel, il metadone, la ricaduta e, come nei films americani, l'overdose che solo incidentalmente coincide con la conclusiva (e krautissima) Sea Within a Sea.

Primary Colours è prodotto da Geoff Barrow dei Portishead (gente che di gnugna se ne intende), è roba che la metti nel lettore (sempre che non sia in formato mp3 – in tal caso la carichi nella pen drive e se hai l'autoradio con la porta Usb puoi girare il mondo ed essere sempre all'altezza della situazione) e difficilmente la togli.
Vien perfino voglia di sentirli dal vivo, qui ed ora.

THE MOST BEAUTIFUL BOY IN THE WORLD

Timido, goffo nei modi e impacciato in ogni situazione, Felice è il fratello più piccolo di Marta. Anche lui, come la sorella, non è sposato ed è single. È insegnante presso l'Istituto "Leonardo Sciascia" e ambisce a diventarne il preside. Il suo estremo rispetto delle regole lo porta a una mancanza di tolleranza e duttilità, soprattutto in una realtà complessa come la scuola. Frequenti sono i battibecchi con Lena. Sebbene sia sempre alla ricerca di una fidanzata, la mancanza di autostima è la sua grande debolezza.

È chiaro, come può avere anche solo una forma minima di autostima una persona che esteticamente perfetto morphing tra Walter Veltroni, Gianni De Michelis e Gigi Marzullo? Fino a qualche giorno fa non avevo mai visto Agrodolce in vita mia ma mi sa tanto che ne sia davvero valsa la pena, visto che scoprire che esiste un tale prodigio della natura è sempre una certa soddisfazione. Non credo che lo guarderò ancora, però sapere che il personaggio di Felice raggruppa in sé le caratteristiche esteriori di tre persone che hanno fatto grande l'Italia mi fa stare tranquillo.

10 aprile 2009

UN ALTRO NONGIO È POSSIBILE

Ha solo 14 anni ma si è già guadagnato due minuti di celebrità parlando al Conservative Political Action Committee (CPAC), la conferenza annuale del movimento conservatore americano. Ragazzo prodigio o fenomeno da baraccone?

Fenomeno da baraccone, direi. Jonathan Krohn è un fenomeno da baraccone di proporzioni bibliche, un ragazzino che non sa cosa vuol dire aver vissuto un'infanzia oserei dire quasi normale, un mostriciattolo che non ha preso abbastanza schiaffoni dai suoi coetanei.
Ragazzo prodigio che parla di politica, ha l'occhio spento e l'espressione forzatamente seria di chi ha passato troppe poche ore a giocare in giardino, preferendo magari stare in casa a leggere interminabili trattati sul conservatorismo oppure sordidi giornaletti pornografici trovati nell'armadietto dove venivano ben custoditi dal padre. Non si è mai divertito in vita sua, ed ora lo fa pagare agli interi Stati Uniti d'America visto che gli è stata pure affidata una seguitissima trasmissione radio.
Jonathan Krohn se ne è uscito con un saggio, Define Conservatism: For Past, Present, and Future Generations, con cui ha vinto addirittura il premio per “Il più talentuoso ragazzo di Atlanta” ed a quanto pare ora è in procinto di guadagnarsi una parte nello spettacolo di Mary Poppins a Broadway. Se Jonathan Krohn iniziasse a dedicarsi al popper invece che a Mary Poppins e alla politica sarebbe meglioper tutti quanti. Comunque, la destra americana grida già al miracolo, ma il fatto stesso che si attacchi ad un personaggio come questo rende bene l'idea dello stato di sfacelo in cui si trova attualmente il Partito Repubblicano.
Praticamente, è come se la sinistra italiana affidasse le proprie sorti a a Francesco Giussani a.k.a. il Nongiovane di Mtv considerandolo l'unico uomo in grado di farla risorgere dalle proprie ceneri. O meglio, è come se tra vent'anni la destra italiana per sostituire l'immortale Berlusconi scegliesse il Nongiovane solo perché è stato lanciato da Andrea Pezzi, uno di famiglia.
Per la proprietà transitiva si ricava che Jonathan Krohn è il Nongiovane americano e finirà a fare il decerebrato su Mtv Usa oppure diventerà l'equivalente americano di Daniele Capezzone, con tutto ciò che ne consegue per il popolo americano in termini di sventura, rottura di palle & rabbia accumulata da sfogare. God bless the USA.

THE GENTLE ART OF COLLEZIONARE SAMPLES E FARCI DEI DISCHI FICHISSIMI

Ormai ho perso ogni speranza di poter sentire un nuovo album degli Avalanches, o magari ne esce uno a sorpresa il mese prossimo ed allora le cose cambiano radicalmente per il mondo della musica moderna. Staremo a vedere che succede, del doman non c'è certezza e non ce n'è nemmeno per un gruppo che non pubblica più nulla da nove anni, quindi portiamo pazienza ed aspettiamo.
Già, sono ormai nove anni che la gente aspetta il seguito di quel capolavoro assoluto che risponde al nome di Since I Left You, nove anni fatti di annunci e smentite, speranze e delusioni, finishing touches che durano troppo a lungo e mondo della musica che cambia radicalmente, un lasso di tempo talmente interminabile che ormai tutti hanno perso la speranza di poter sentire di nuovo un disco degli Avalanches. Anzi, tutti avevano perso la speranza, visto che tra lo stupore generale gli Avalanches se ne sono usciti con After The Goldrush, una cosa tecnicamente non è un vero e proprio album nuovo ma solo un mix-album ma è una bomba lo stesso e come tale va riverita e ascoltata.
Musica di classe, Matchpoint Of Our Love che sublima in Star Guitar dei Chemical Brothers dando vita ad uno dei momenti più Animal Collective di sempre, Oh Yeah dei Daft Punk che suona insieme a Hall & Oates e ad Aphex Twin e non ci si capisce più nulla, il concetto di mash up reinventato e reso di nuovo qualcosa all'avanguardia come se fossimo ancora nell'anno di grazia 2000, quando uscì Since I Left You, gli Avalanches fecero il botto ma poi persero tutto per pagare i diritti sui samples utilizzati per dar vita al disco-capolavoro. Le premesse sono buone, ora staremo a sentire se e quando uscirà il nuovo album.

IL MIO SESTO SENSO NON SBAGLIA UN COLPO

Ci sono arrivato: Bugo è ciò che Mauro Repetto sarebbe potuto diventare se solo gliene avessero concesso la possibilità.

08 aprile 2009

IT'S PARTY TIME / YOU KNOW I'LL TAKE YOU TO THE TOP

Il video di Walking On A Dream degli Empire Of The Sun è ufficialmente la cosa più frocia dell'anno. Visto stasera ad orario pasti su un tv musicale di regime-ma non troppo, mi ha illuminato e mi ha cambiato la serata (e forse il resto della settimana). Sembra una cosa uscita dalla mente degli MGMT appena sottoposti ad una Cura Ludovico a base di video di Pet Shop Boys, Frankie Goes To Hollywood, Erasure, Elton John ft. RuPaul, Culture Club,Vladimir Luxuria che ha perso politicamente ma vince L'isola dei famosi e Renato Zero ospite a Domenica In 1986 circa. Anzi, oserei dire che il video degli Empire Of The Sun è un clone di Renato Zero ospite a Domenica In 1986, è proprio per questo batte (e di parecchio) Spaceman dei Killers.perché il Made In Italy trionfa sempre e comunque.
Che poi musicalmente faccia schifo è tutto un altro discorso. Walking On A Dream più che un video è una performance situazionista, e come tale va rispettato.


PENE SEVERE PER GLI SCIACALLI

Presidente Berlusconi,
l’Abruzzo ha bisogno di aiuti immediati per far fronte all’emergenza di queste ore e tra brevissimo tempo dovrà affrontare il più velocemente possibile la fase di ricostruzione.
E’ per questo che un paese responsabile il 7 giugno, senza ombra di dubbio, sceglie di fare l’election day accorpando le elezioni europee, amministrative e il referendum risparmiando così quei 400 milioni di euro che potrebbero servire a ridare una casa agli abruzzesi che sono rimasti senza tetto, a ricostruire le scuole, gli ospedali e tutti gli edifici pubblici danneggiati o distrutti dal terremoto.


Non si può che essere d'accordo una proposta come questa. Associarsi è doveroso, ricordandosi magari di far notare al Caudillo Silvio che oltre ai morti di L'Aquila ci sono anche i 500 migranti dispersi (e molto probabilmente morti) nelle acque tra l'Italia e la Libia la settimana scorsa. Sono esseri umani pure loro, anche se la tragedia di chi muore per cercare fortuna attualmente non è sfruttabile elettoralmente.

06 aprile 2009

UN UOMO SOLO AL COMANDO

Bugo è un fottuto genio. È una rockstar, è sperimentale, ed è pure un figo.
Ed io ho preso i soldi e sono scappato, sono salito sulla mia Fiat Ritmo bianca a metano, ho caricato l'indirizzo sul navigatore satellitare e mi sono recato in un locale vicino a Padova chiamato La Gabbia Music Club solo per urlarglielo a gran voce ed incidentalmente sentirlo cantare e suonare.
Al mio arrivo l'atmosfera che si respirava non era delle più invitanti: un improbabile dj set reggae messo su per intrattenere il pubblico prima del concerto mi ha fatto andare il morale sotto i tacchi, facendomi venire un nodo in gola che è difficile mandare giù. Non fumo neanche un po' e penso che il reggae sia roba potenzialmente in grado di martoriarti i coglioni, però ho resistito, ho stretto i denti e sono uscito vincitore dalla prima battaglia della serata, e non è poco. Ed ho resistito anche all'impatto con il gruppo incaricato di aprire la serata: tre tizi che sono saliti sul palco ed io li ho scambiati per i Bastard Sons of Dioniso vestiti con strane tutte bianche ed occhiali da rave 1996 circa, come se per una strana forma di paradosso spazio-temporale il celeberrimo gruppo trentino fosse stato sparato indietro nel tempo e catapultato ad un famigerato after tea della domenica pomeriggio all'Hollywood di Castagnaro, Verona, Veneto che lavora e che produce, Italia. Poi però vien fuori che si chiamano Captain Mantell ed a volte sono pure in grado di spaccare parecchio: Martelloni clamorosi degni di Soulwax ed LCD Soundsystem alternati a brani da ancora da rifinire, perle di rara maranzaggine alternate a pasticci che paiono usciti dalla penna dei Bastard Sons Of Dioniso totalmente bruciati da qualche droguccia mescalinica procurata loro da Andy dei Bluvertigo via Morgan. Mai avrei ascoltato di mia spontanea volontà un gruppo capitanato da un cantante con il codino, però i Captain Mantell sono risultati divertenti e in un contesto del genere ci sono stati tutti.
Un cambio di palco che parso interminabile e si è materializzato dal nulla un folto pubblico, nel quale spiccava una clamorosa versione dimagrita del ciccione con gli occhiali di X Factor (si torna sempre lì, evidentemente in Veneto quella trasmissione deve andare parecchio), un personaggio altamente carismatico che non aspettavo altro che l'arrivo sul palco di Bugo. E Bugo è arrivato, eccome se è arrivato, e dopo non ce n'è stato più per nessuno. Vestito con una giacca nera con strisce blu come se fosse il 1982, maglietta, jeans da blocco della circolazione, scarpe impossibili e calze a scacchi rosa e blu, accompagnato da una band formata da tre individui pelati (Moby al basso, Fabien Barthez alla batteria più un altro individuo ai synth che somigliava tantissimo a qualcuno ma non sono riuscito a capire chi) ha spaccato proponendo un set praticamente perfetto. Bugo ha rischiato ed vinto la sfida alternando vecchi classici rivoltati come un calzino (Il Sintetizzatore, Millennia, Ggeel, addirittura Pasta al Burro) a brani tratti dall'ultimo, fantastico album Contatti (una Love Boat da lacrime, una emblematica C'é crisi, una ancor più surreale La mano mia, una fiabesca Sesto senso) e concludendo col bis che non ti aspetti: una clamorosa cover di Prinsencolinsinainciusol di Adriano Celentano che ha ricordato ancora una volta che nonostante sia uno schifoso qualunquista Celentano è un genio, una nuova versione di Casalingo che pareva Fight For Your Right To Party dei Beastie Boys prodotta da qualcuno del giro DFA ed un remix di La Mano Mia con tanto di playback autocelebrativo da parte di Bugo, che nel frattempo si è tuffato tra il pubblico per ricevere una meritata ovazione. Fantastico, un concerto di quelli che te li ricorderai per parecchio tempo.
In definitiva, dopo aver vissuto una serata del genere si può ricava che:
- attualmente in Italia nessuno è come Bugo;
- Bugo è un'animale da palcoscenico che tiene il palco come pochi e quando sale si diverte e fa divertire, suda e fa sudare, ride e fa ridere;
- quando la concorrenza sembra essersi avvicinata, Bugo cambia pelle e si trasforma in un'altra entità musicale;
- la nuova svolta elettronica di Bugo è una delle cose più belle degli ultimi otto anni, e dal vivo sembra esserlo ancora di più;
- se solo Bugo lo volesse potrebbe anche scalare le classifiche e diventare davvero una rockstar;
- anche se Rockit lo porta su un palmo di mano non bisogna mai arricciare il naso di fronte ad una figura come Bugo. Se avessimo più personaggi del genere in Italia le cose andrebbero decisamente meglio.

03 aprile 2009

PIÙ AUMENTA IL DISAGIO PIÙ AUMENTANO I FANS


"Incredibile è talmente brutta che non riesco a smettere di ascoltarla..
Sei un grande cazzo, il re del trash, Grazie Mauro!!"

No, non si può liquidare con un commento del genere un genio come Mauro Repetto. Non merita di essere preso in giro. Repetto è uno che se solo glielo avessero consentito avrebbe potuto trasformarsi nel Julian Cope italiano, però la sua casa discografica ha preferito il ben più rassicurante MadMax Pezzali e non se ne è fatto nulla, condannandolo ad essere ricordato come quello che ballava e basta, e che quando ha avuto la sua occasione ha fallito miseramente. Cinquant'anni di Democrazia Cristiana hanno come minimo insegnato ad aver paura di uno come Repetto, direi, e l'Italia è fondamentalmente un paese di merda anche per piccole cose come questa.
Uno che ha avuto il coraggio di andare in diretta tv con indosso una incredibile maglietta della salute ed un paio di jeans dal cavallo altissimo, che ha mimato con gran classe il playback ed ha pure fatto il saluto militare a fine esibizione non può e non deve essere preso per i fondelli dal primo che passa e lascia un commento ad un filmato su YouTube. Ed allora rendiamogli giustizia, prima che
Angelino Alfano Jolie chiuda la baracca andiamo su YouTube a cercare filmati che lo immortalano nei suoi momenti migliori, quando ballava negli 883 o ancor meglio quando se ne era già andato ed iniziava la sua breve ma entusiasmante carriera solista. E guardiamo tutti insieme la sua leggendaria esibizione a Un disco per l'estate '95, il secondo miglior filmato presente su YouTube dopo il rarissimo filmato di Grignani strafatto che canta Falco a metà al Festivalbar 95. Roba pericolosa, roba che può fare male perché ti rovina i neuroni manco ti mangiassi un paio di cilindretti verdi annata 2001 ogni weekend. Roba che ormai è storia, e che andrebbe insegnata ai ragazzi delle superiori invece di invitarli a partecipare a convegni su Julius Evola come succede ora.

01 aprile 2009

TUTTA MIA LA CITTÀ / QUESTA NOTTE UN UOMO PIANGERÀ

Un concerto che passerà alla storia, e che sicuramente mi ha cambiato la vita. Un viaggio in macchina quasi interminabile, e per placare i sensi di colpa si ascolta in loop Social Dancing dei Bis - eroi minori di certi anni novanta, quasi una versione eurotrash dei Blur in fissa con il Giappone – un disco acquistato in svendita ballando sulle macerie di Nannucci a Bologna. E niente Autogrill, almeno per stavolta. Qui ed ora si regredisce e si disimpara l'italiano, non c'è spazio per le tappe caffè e nemmeno per i facili sentimentalismi. Per una serata ci si tuffa nella musica italiana da superclassifica.

Si è infatti tenuto martedì 24 Marzo l’attesissimo concerto a Bologna di Giusy Ferreri, una delle stelle più brillanti del panorama musicale italiano, con oltre 600.000 copie complessive vendute in soli sette mesi. Un amico mi ha regalato il biglietto ed io non mi sono di certo lasciato scappare l'occasione.

La location scelta, l’Estragon, è decisamente molto intima e permette a me e a tutti i numerosi fans emiliani (250 secondo la questura, 25000 secondo gli organizzatori) di poter ‘tastare con mano’ il grande talento e le qualità di performer che stanno rendendo Giusy una delle cantanti più interessanti degli ultimi anni. Proprio per mantenere più forte possibile il contatto con il pubblico, infatti, questo primo tour si sta svolgendo nei club più importanti d’Italia che, grazie a una cornice così suggestiva, rendono senza alcun dubbio la serata magica e memorabile. Sti cazzi!

All'Estragon mi sono posizionato in seconda fila centrale e si respirava un’aria molto tranquilla tra fans e lo staff. Girava anche qualche spino, ma io non ci ho fatto troppo caso perché non vedevo l’ora di lasciarmi trasportare dalle note di “Gaetana”.Osservando il pubblico di Giusy, non puoi non notare quanto sia variegato al cacao. Il target della ex-cassiera va dai giovanissimi ai più adulti, dagli spacciatori di Orzo Bimbo ai frequentatori di cinema a luci rosse di serie Z, ma comunque è tutta gente che fuma l'havana e muore con la musica artigiana. Giusy è una di quelle artiste capaci di arrivare veramente a tutti e per un esordiente come lei è un caso unico.  

Alle ore 21:22 esatte le luci si sono spente, la folla scalpitante come non mai ha iniziato a chiamare a gran voce Giusy Ferreri e lei è entrata, più rutilante che mai. L’ex cassiera ha finalmente rotto il ghiaccio con "L’Amore e Basta!", un’emozionante ballad con sonorità elettroniche firmata Tiziano Ferro, il quale ha impreziosito il brano con alcuni interventi vocali avendo incaricato un manichino con le sue sembianze di interpretare la sua parte alla perfezione. Neanche i Kraftwerk si erano spinti a tanto, ma Tiziano è un dritto e ce l'ha fatta. Bravo Tiziano!

Giusy si mostra sul palco come una grande professionista del pulito. Per quasi due ore di show non ha perso mai concentrazione e non ha sbagliato un colpo. Anfetamine o trance agonistica? Ai posteri l'ardua sentenza, ma qualora qualcuno abbi dubbi sulle qualità vocali della vincitrice morale di X Factor, corra a vederla live e rimarrà sorpreso. La Ferreri ha affrontato con disinvoltura una dopo l’altra le tracce contenute nel suo primo album di inediti “Gaetana” ed ha incantato Bologna passando da “La Scala”, “Pensieri”, l’intensa “Aria di vita” fino alla cover di “Una ragione di più” di Ornella Vanoni, brani che hanno dimostrano che Giusy ha una tecnica dal vivo molto matura e dinamica. È  inutile dire quanto i singoli "Non Ti Scordar Mai Di Me", "Novembre" e "Stai Fermo Lì" siano di forte impatto anche dal vivo e quanto abbiano fatto impazzire tutti i presenti. Ci hanno martellato le palle ovunque su radio e tv, ma restano sempre brani con grandi potenzialità capaci di offrire sempre di più anche nella resa live.

Inoltre, sono molto interessanti le sorprese che Giuseppa Gaetana Ferreri (!) sta riservando ai suoi fans più incalliti: all'Estragon ha perso totalmente il controllo e si è scatenata sul palco muovendosi e giocando con la band. Nei camerini poi è venuto il resto, ma purtroppo non sono disponibili tracce video che documentino l'accaduto. E poi non è nemmeno così importante, visto che Giusy è una persona vera.

Eh già. La nostra ex cassiera preferita è proprio così. E’ un mix esplosivo di forte carica ed energia unita a genuinità e timidezza. Mi stupisce molto, infatti, per la sua semplicità sul palco e la sua riservatezza. Non parla moltissimo con il pubblico ma è capace di incantare tutti con la sua musica e il suo tenero imbarazzo di fronte al clamore delle persone che sono venute solo per lei.

Una canzone dopo l’altra, una mano lava l'altra, alle 23:50 è arrivato il momento di chiudere lo show. E quale pezzo è più azzeccato del brano da cui tutto ebbe inizio?? Gaetana ripropone il bis di “Non ti scordar mai di me” e su queste note ha presentato la band e salutato Bologna sperando che il suo sogno continui. Oh Giusy, tranquilla, dopo questo concerto sarà difficile dimenticarsi di te!

Ed il viaggio di ritorno è stato come guidare a fari spenti nella notte. Luci accese anche di giorno e prudenza sempre, però dopo una serata del genere è comprensibile sentirsi un po' provati. Anzi, è comprensibile sentirsi come Julian Cope. Concerti del genere ti uccidono i neuroni, ed è bello riderci sopra.